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Gli anni delle autostrade veloci erano ancora lontani, i collegamenti ferroviari vantavano un punto di forza nel commercio meridionale dopo l'ampliamento dei collegamenti ferroviari tramite ferry boat e le ditte siciliane per il loro import export oltre al trasporto marittimo dal porto di Messina si appoggiarono al trasporto ferrato.
Nacque la necessità però di portare a destinazione il carico del vagone dai vari stabilimenti produttivi ai depositi! Le più vicine alla "Piccola Velocità" così denominata l'area di stoccaggio dei vagoni merci situata nella parte bassa di Via S. Cecilia venivano collegate da binari sistemati nella sede stradale cittadina (Vedi Ex Mulini Gazzi che vantavano dei binari fino all'interno dello stabilimento agevolando così il collegamento con l'esterno), le aziende più decentrate invece si appoggiavano a delle ditte che effettuavano per terzi i trasporti dell'intero vagone tramite appositi carrelli su strada.
Fotografia dei primi anni del 1960
Collocati all'interno della "Piccola Velocità" i carrelli realizzati generalmente da 4 assi gommati con piccole e robuste ruote venivano modificati sistemando su di essi dei classici binari ferroviari; il vagone giunto a fine corsa veniva spinto sul carrellone ed ancorato allo stesso; Terminata la prima fase di carico il convoglio veniva agganciato da un potente trattore stradale che lo trasportava per le vie cittadine e provinciali fino al sito delle aziende che provvedevano facilmente al trasbordo della merce. Varie erano le ditte che usufruivano di questo servizio quali "Torrefazione caffè"; "Feltrinelli Legnami";"Fontana Vetri". Dagli inizi del 1970 con la realizzazione di autostrade ed il sopravvento dei TIR la pratica di questo servizio venne meno, restano oggi il ricordo nei pensieri di alcuni il passaggio di carrozze ferroviarie per le vie della città e qualche immagine a testimoniare questa attività (AD).-
Ringrazio per la documentazione L'Ing. Santo Musmeci
I CARRELLONI STRADALI DI UN TEMPO